Articolo di Fabrizio Scarano

Se dico Africa, cosa ti viene in mente?

Probabilmente starai pensando a grandi distese, piccoli villaggi sperduti, ondate di bimbi sorridenti e una grande povertà. L’Africa è anche questo, ma non solo.

I più importanti osservatori internazionali hanno messo in luce come l’Africa sia il continente con i più rapidi tassi di sviluppo e con una crescita demografica che non conosce crisi, e che anzi è destinata ad incrementare nel corso dei prossimi decenni.

A questi sviluppi, se ne aggiunge un altro, altrettanto significativo: ingenti investimenti nel continente africano, sia da parte delle potenze occidentali che da nuovi attori, primo fra tutti la Cina.

Ciò ha accelerato i processi di modernizzazione in atto nel continente, anche attraverso l’introduzione di nuove tecnologie, soprattutto nel settore educativo e nel lavoro giovanile.

Se ti chiedessi di ipotizzare gli effetti prodotti dall’introduzione di nuove tecnologie in contesti rurali, in cui spesso mancano beni primari, in cui l’educazione è legata a metodi tradizionali, cosa diresti?

È una domanda che mi sono posto anche io, e a cui avevo difficoltà a rispondere. Ho trovato qualche risposta nel corso dei miei studi all’università di Groningen, in cui un team di studiosi ha analizzato gli effetti psicologici, cognitivi e culturali dell’introduzione di computer in alcune scuole in Etiopia.

Ciò che ad oggi sappiamo su questa tematica deriva in maniera quasi esclusiva da studi condotti in paesi economicamente molto sviluppati, in cui cioè l’utilizzo della tecnologia non ha quel carattere di novità che invece ha in questi paesi.

Scambiarsi messaggi su Whatsapp, aggiornare il proprio account Instagram sono attività che fanno ormai parte della nostra quotidianità.

L’incontro con tecnologie avanzate in contesti scarsamente sviluppati si configura invece come un incontro emotivo: si presenta improvvisamente un mezzo che apre una finestra sul mondo, che fornisce una molteplicità quasi infinita di stimoli, che plasma l’immaginario, il modo di pensare la realtà e quindi il modo di viverla.

Ho ben impresse nella memoria le facce stupite di giovani ragazzi di una remota provincia del Bangladesh quando hanno visto riflesse le proprie facce sulla schermata del mio IPhone!

Ed è proprio questo il punto. Immagina di essere un ragazzino etiope a scuola che ha accesso forse per la prima volta a queste nuove tecnologie, e allo stesso tempo, ad un ragazzino danese, sempre in un contesto scolastico. Non sarebbe ingenuo prefigurarsi i medesimi effetti in due contesti così diversi?

L’utilizzo di tecnologie informatiche nella didattica occidentale ha incrementato la motivazione e il coinvolgimento degli studenti, ma soprattutto il rendimento in alcune discipline, quali matematica e lingue straniere. Al contrario, questi miglioramenti sono quasi del tutto assenti negli studi condotti nei paesi africani.

Perché? Coloro che si occupano dell’educazione dei giovani in queste culture giovano tendenzialmente di uno status molto elevato e di autorità sui giovani stessi.

Prova ad immedesimarti in uno di questi insegnanti, e valuta l’impatto che potrebbe avere l’arrivo di questa tecnologia improvvisa che, non così velatamente, mette in discussione la tua autorità e competenza. All’introduzione di queste nuove tecnologie, infatti, seguono spesso forti sentimenti di ostilità, incomprensione e distacco da parte delle autorità locali.

Ciò non significa che queste non abbiano alcun beneficio in questo tipo di culture, ma che questi siano da ricercare altrove. Il team di ricercatori olandesi ha messo in luce un fatto molto interessante: l’utilizzo del computer avveniva in modo quasi esclusivo al difuori delle ore di lezione.

Imparare ad operare con un nuovo strumento è un’esperienza di apprendimento che molto probabilmente avrà un forte impatto cognitivo ed emotivo. E così è stato. L’utilizzo di questi strumenti ha prodotto effetti non tanto sul rendimento scolastico, per le ragioni sopra elencate, ma sulle capacità cognitive e di ragionamento in sé.

Questo perché i giovani hanno dovuto imparare autonomamente e creativamente a gestire questo “incontro emotivo”.

Un interrogativo a mio parere ancora più stringente è di carattere etico. Perché mai dovremmo imporre l’utilizzo di queste tecnologie in un contesto con delle caratteristiche così differenti e peculiari?

La tecnologia non ha modificato solo il nostro modo di vivere, ma soprattutto i nostri valori, credenze e in definitiva la nostra cultura. E come questo si traduce in questi contesti?

Se da un lato la modernizzazione significa un netto miglioramento delle condizioni di vita, questa spesso porta con sé anche i valori tipici della cultura occidentale, che possono essere in conflitto con quelli locali.

Lo stesso gruppo di studiosi olandesi ha dimostrato come l’utilizzo intensivo di computer ha prodotto cambiamenti significativi in termini di valori, ora molto più affini a quelli occidentali e un miglioramento di atteggiamento in termini di equità di genere.

Un risultato inaspettato è stato che, accanto a questo avvicinamento a valori più occidentali, i valori tradizionali non solo non sono stati accantonati, ma addirittura ne sono usciti rafforzati.

Perché? Pensa di essere un giovane etiope e di aver accesso a informazioni, ed essere esposto a stili di vita totalmente estranei alla tua comunità, come potreste sentirvi, o meglio, come reagirebbe la tua comunità? Per scongiurare forme di esclusione e di emarginazione, questi giovani hanno cercato di assicurare la loro posizione in un paese ancora fortemente tradizionale, integrando questi due “sistemi”.

Tutto ciò riflette la complessità e l’enigmaticità dei cambiamenti che i paesi in via di sviluppo stanno affrontando e di come dinamiche economiche, politiche, sociali e psicologiche siano tra loro intrecciate e di difficile comprensione.

 

Riferimenti bibliografici

Hansen, N., Koudenburg, N., Hiersemann, R., Tellegen, P. J., Kocsev, M., & Postmes, T. (2012). Laptop usage affects abstract reasoning of children in the developing world. Computers & Education, 59(3), 989-1000

Hansen, N., Postmes, T., Tovote, K. A., & Bos, A. (2014). How Modernization Instigates Social Change: Laptop Usage as a Driver of Cultural Value Change and Gender Equality in a Developing Country. Journal of Cross-Cultural Psychology, 45(8), 1229-1248.

ADESSO COSA PENSI?