La pratica clinica di uno psicologo comprende anche il relazionarsi con una variegata costellazione di persone, tra i quali ci sono primariamente altri specialisti della salute con cui  è importante poter instaurare un rapporto di collaborazione, al fine di consentire una più completa valutazione e ipotesi di trattamento per l’utenza.

La comunicazione multidisciplinare tra professionisti sanitari, che si traduce nell’attuare un approccio biopsicosociale quando si è di fronte ad un paziente, serve proprio per garantire che quest’ultimo abbia un completo pacchetto assistenziale riferito al problema che viene riportato.

Così facendo è possibile non solo curare il sintomo scatenante il problema, ma anche investigare aree più profonde che, spesso e purtroppo, non vengono prese in considerazione. 

Il caso di chi è affetto da fibromialgia, una malattia reumatica cronica, è solo uno dei molteplici esempi che possono essere riportati, ma in questo caso molto esaustivo. I fibromialgici vivono una condizione di dolore diffuso in tutto il corpo, specialmente a livello della muscolatura scheletrica nella zona cervicale, della schiena, delle spalle e delle articolazioni.

Sono affetti da una malattia che ha un’influenza decisamente negativa sulla loro psiche ma anche sul lavoro, le relazioni sociali e la sessualità.

Non è raro che lascino le loro attività o abbandonino il proprio stile di vita per far fronte alle conseguenze della malattia, le quali si ripercuotono anche sui familiari e, qualora ci siano, sui partner.

In questo quadro assai complesso e variegato, ciò che viene generalmente fatto è concentrarsi sui vari sintomi organici e cercare di alleviarli. Ai più fortunati viene anche concessa un’assistenza psicologica ed è giusto che ci sia questo genere di approccio, tuttavia soltanto a pochi viene chiesto se e in che modo la fibromialgia ha influito sull’intimità di coppia.

Alla luce di recenti ricerche c’è una grande necessità da parte dei pazienti di parlare di sessualità dopo una diagnosi negativa ma al tempo stesso vi è un forte imbarazzo da parte degli operatori nell’affrontare l’argomento, oppure lo si considera in secondo piano rispetto al resto (Zhang X., 2020).

La comorbilità con altri sintomi può sembrare dovuta alla condizione di dolore diffuso, infatti non è raro che le donne provino dolore durante il coito come nei casi del vaginismo e della dispareunia. Tuttavia è importante considerare anche le caratteristiche psicologiche della persona, come ad esempio uno stile di attaccamento sicuro o l’alta autostima, e di come queste possano determinare fattori protettivi per la qualità della vita di chi è affetto da questa condizione.

 Infatti, la comprensione delle componenti psicologiche oltre che quelle organiche può migliorare l’efficacia degli interventi e la compliance dei pazienti (Sechi C., 2020).

Nei casi di diagnosi infausta, anche la relazione di coppia può subire dei profondi cambiamenti.

In molti casi, capita che vi sia un’iper-protezione di un partner nei confronti dell’altro, questo fatto che può sembrare positivo è invece il preambolo di una trasformazione da “relazione amorosa” a “rapporto medico-paziente” che quindi porta alla confusione del ruolo all’interno della coppia e al disequilibrio tra le parti.

Per quanto riguarda il sesso, i dolori provocati dalla malattia e l’ambiente sociale possono determinare una diminuzione significativa dell’attività sessuale che a sua volta è correlata ad una minore intesa relazionale.

Questo si spiega poiché da una parte i partner si sentono impotenti o credono di poter nuocere fisicamente, dall’altra i fibromialgici sviluppano caratteristiche ipocondriache, ansiose e depressive che li portano ad allontanarsi (Berkol T.D., 2020).

Il dolore porta ad ulteriori conseguenze nell’ambito sessuale/affettivo, accentuate inoltre da eventuali trattamenti farmacologici: il desiderio sessuale subisce un impatto negativo, sia se si tratta di persone single che coinvolte in una relazione.

Da una parte i single trovano inibiti i propri pensieri e le proprie fantasie sessuali a tal punto da evitare non solo il sesso coitale ma anche l’attività masturbatoria, dall’altra le dinamiche di paura, ansia, dolore e senso di impotenza fanno in modo che si venga a spegnere il desiderio sessuale tra i partner (López-Rodríguez et al., 2019).

Rifacendomi alla mia esperienza clinica, nei partner di sesso maschile vi è il rischio che la diminuzione del desiderio porti a problemi di erezione a causa anche della tenerezza provata nei confronti dell’altro o altra. In questo contesto giocano un ruolo fondamentale anche gli stereotipi sulle persone malate o portatrici di handicap, le quali sono viste come esseri indifesi, sfortunati e asessuati.

Molte ricerche dimostrano che, invece, anche loro hanno bisogno di poter esprimere liberamente la propria sessualità per il benessere generale sia dell’individuo che della coppia (Veglia, 2000).

Un concetto, quest’ultimo, che viene ben espresso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui lo stato di salute generale passa anche attraverso il benessere sessuale.

Per questo motivo è giusto che le persone affette da fibromialgia e i loro partner ricevano un’adeguata informazione circa le modalità con cui possono ovviare alle molteplici problematiche che la malattia comporta anche sulla sessualità.

In questi casi è importante far riscoprire loro l’intimità e la gratificazione sessuale, la quale non necessariamente deve avvenire tramite rapporti coitali ma che si può anche esplicitare con carezze, coccole, contatto fisico lieve, consapevolezza del proprio e dell’altrui corpo e stimolazione genitale.

Accanto a questa prospettiva consulenziale/educazionale, che è il campo di competenza di uno psicologo o di un sessuologo, sarebbe una buona prassi avviare, qualora lo si ritenga appropriato, un percorso per far fronte alle conseguenze psicologiche associate alla malattia, come ipocondria, ansia e depressione.

Bibliografia:

  • Berkol, T. D., Aytac, H. M., Meterelliyoz, K. S., & Erensoy, H. (2020). Sexual problems and personality traits in female patients with Fibromyalgia Syndrome without diagnosis of sexual dysfunction.
  • López-Rodríguez, M. M., Fernández, A. P., Hernández-Padilla, J. M., Fernández-Sola, C., Fernández-Medina, I. M., & Granero-Molina, J. (2019). Dyadic and solitary sexual desire in patients with fibromyalgia: a controlled study. The journal of sexual medicine16(10), 1518-1528.
  • Sechi, C., Vismara, L., Brennstuhl, M. J., Tarquinio, C., & Lucarelli, L. (2020). Adult attachment styles, self-esteem, and quality of life in women with fibromyalgia. Health Psychology Open7(2), 2055102920947921.
  • Veglia, F. (Ed.). (2000). Handicap e sessualità: il silenzio, la voce, la carezza. Dal riconoscimento di un diritto al primo centro comunale di ascolto e consulenza (Vol. 81). FrancoAngeli.
  • Zhang, X., Sherman, L., & Foster, M. (2020). Patients’ and providers’ perspectives on sexual health discussion in the United States: A scoping review. Patient Education and Counseling.
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Matteo Agostini
Sono nato e cresciuto a Terni, Città di San Valentino e dell’acciaio, rispettivamente simbolo di amore e forza: le due virtù che guidano ogni passo della mia vita. Durante gli anni del Liceo Classico sono diventato segretario del Leo Club Terni, carica che ricopro tutt’ora. Mi sono laureato in triennale all’Università de L’Aquila, dove ho cominciato anche il mio percorso come artista marziale dilettantistico. Nel 2017 mi sono trasferito a Milano e mi sono laureato alla Magistrale di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University. Durante il biennio ho avuto modo di studiare per qualche mese a Vienna e di svolgere un tirocinio presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Nel 2019 mi sono stabilizzato a Roma, dove svolgo il tirocinio professionalizzante all’Istituto di Sessuologia Clinica e dove mi sono specializzato come tutor per bambini con ADHD e DSA presso il CCNP San Paolo. Il motto che guida la mia vita è “per aspera ad astra”. Contatti: matteo94agostini@gmail.com

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